Riuscire a mantenere la sicurezza degli abitanti di intere popolazioni è un compito assai arduo. I governi di tutto il mondo cercano di adempierlo nel migliore dei modi, ahimé, spesso con scarsi risultati. D’altronde i crimini a volte hanno sfaccettature inaspettate che non permettono una condanna e conseguente incarcerazione. A volte giurie e giudici sono corrotti così come la polizia. Spesso è il criminale stesso ad essere capace di sviare l’attenzione da sé per veicolarla su qualche innocente. Criminali deliberati vivono vite tranquille davanti a media, governi e semplici cittadini senza che nessuno gli dia troppo peso.
La trama
Pensate, se in futuro, precisamente nel 2112, la tecnologia ci permettesse di condannare, senza un processo i criminali, prima ancora che commettano i crimini. Sarebbe o no la soluzione definitiva?
Lo è per Akane Tsunemori, nuovo ispettore assegnato alla Divisione 1 della Sezione Anticrimine del Dipartimento di Pubblica Sicurezza, nonché protagonista dell’anime Psycho-Pass. Prodotto dallo studio Production I.G dal soggetto di Gen Urobochi.
Questo anime ci proietta in un futuro in cui i progressi tecnologici renderanno possibile misurare e monitorare con precisione stato mentale, personalità ed inclinazioni delle persone: il cosiddetto Psycho-Pass.
Grazie a questo strumento è possibile valutare le probabilità che una persona commetta un crimine o meno. Quando questo Coefficiente di Criminalità supera un determinato limite, interviene la Sezione Anticrimine della Pubblica Sicurezza, formata dagli Esecutori, criminali latenti il cui compito è catturare altri delinquenti, e dagli Ispettori, ufficiali di polizia che monitorano e dirigono le loro azioni. Ispettori ed Esecutori possono intervenire usando le Dominator, particolari pistole che possono variare il tipo di colpo in base al tipo di bersaglio. A seconda del Coefficiente di criminalità che rilevano mentre sono puntate su determinati bersagli possono passare da stordimento ad arma letale, in pochi attimi.
Akane insieme a Shinya Kōgami, un esecutore, sono i nostri protagonisti principali intorno ai quali gravitano gli eventi salienti. Akane è una giovane ispettrice di polizia che lavora proprio nella Divisione di Kogami, convinta dell’efficacia di questo Psycho-Pass. Ben presto però si renderà conto che forse non è tutto oro quello che luccica, soprattutto grazie alla figura del misterioso Kogami.
D’altronde basta pensarci su un secondo. Se si ha un alto coefficiente di criminalità si muore, senza se e senza ma, senza possibilità di appello né di redenzione. I pensieri, gli istinti, i desideri vengono trasformati in fredde cifre numeriche pronte a condannare nel più brutale dei modi. È davvero questo l’unico modo per mantenere pace e sicurezza tra gli abitanti?
Un anime orwelliano
In quest’opera le riflessioni a riguardo sono davvero tante. ll confine tra bene e male è molto più labile di quanto questo nuovo metro di giudizio ci può far credere. Emblema di una società che vuole far credere agli abitanti di essere al sicuro, nascondendo i reali pericoli sotto una coltre di fumo. Tutti, nessuno escluso sono monitorati costantemente nel nome della sicurezza, in questa specie di futuro orwelliano. Sempre sotto controllo, nel caso in cui un cambiamento, nel carattere o nella psiche, possa aumentare il Coefficiente di criminalità e agire di conseguenza.
Non mancano scene crude e impressionanti a darci uno sguardo senza filtri di questa realtà, idilliaca all’apparenza, ma fondata nella più becera considerazione di giustizia. Sangue, violenza, odio, paura, quei sentimenti che sarebbero dovuti sparire, in realtà vengono amplificati proprio da chi, quella sicurezza avrebbe dovuto mantenerla.
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